Altre tecniche strutturate da Lucia Berrettari che insieme alle costellazioni familiari permettono di raggiungere più velocemente l’origine dei problemi e al contempo il cuore del nostro potenziale, aiutandoci a realizzare il progetto della nostra anima.
Attraverso queste tecniche si riesce a vivere esattamente l’esperienza di cui si necessita, che va ad influenzare positivamente il nostro modo di essere e trasformare le nostre credenze.
La matrice:
…“Questo lavoro nasce da una personale ricerca. A volte si rimane irretiti da atteggiamenti o schemi mentali così consolidati che non riusciamo a cambiare, qualsiasi sia il lavoro interiore che ci impegniamo a portare avanti, a prescindere dalla nostra volontà. Osservare questo sistema mi ha fatto nascere l’intuizione di come contattare e sperimentare il momento in cui il nostro essere si trovava perfettamente integro e quando abbiamo incontrato il dolore primario. Ho deciso di strutturare un lavoro che ci aiutasse a rivivere l’attimo del concepimento, che è carico di tutta la potenza e la forza che la vita ci dona in quel momento e nei mesi successivi. E’ rivivere il miracolo del mistero della vita, ma anche il momento in cui una ferita può essere così intensa da segnare tutta la nostra esistenza.”…..
Nascere in Amore:
Attraverso il lavoro con le costellazioni familiari si comprende se ci sono stati dei problemi durante la gravidanza e il parto. Questi problemi hanno certamente stimolato delle informazioni nella memoria che ancora oggi influenzano schemi di comportamento limitanti.
L’intento di questo lavoro è di ricreare la magia della nascita immettendo a livello emozionale nuove informazioni cariche di amore, di accoglienza e sostegno da parte della vita.
Si ricrea una sorta di utero, all’interno di un cerchio di donne che simbolicamente formano con i loro corpi la parete dell’utero. La persona che si appresta a nascere decide l’ambiente, l’ora e, se desidera, sceglie dei profumi e della musica. Quando tutto è a posto decide di entrare dentro a questo grande utero e rivivere il momento della propria nascita.
Lucia in questo caso, diventa una guida e un’ostetrica energetica: guida le donne che formano le pareti dell’utero a prendere il ritmo della nascita, chiedendo di accarezzare, di spingere e di stare in ascolto dei tempi e delle esigenze di chi si sta preparando a nascere. Questo è possibile attraverso il contatto della sua mano sull’occipite dell’ interessato.
Il contatto le permette di seguire il ritmo della colonna vertebrale e grazie anche alle tecniche cranio sacrali le arrivano le informazioni giuste per rispettare i ritmi di riposo e di spinta del parto, aiutando così a far rivivere in modo equilibrato quel delicato, ma fondamentale momento.
Quando finalmente l’interessato esce dal grande utero viene accolto dal padre e dalla madre (scelti simbolicamente in precedenza) e sperimenta la gioia di essere amato e accettato.
Il Bambino Interiore:
Riconoscere il nostro bambino interiore, accogliere le sue esperienze, i suoi dolori, le sue aspettative. Vedere in che rapporto siamo con lui. Capire come agisce la nostra parte bambina e la nostra parte adulta.
Il dialogo con il bambino interiore è un aspetto importante del cammino verso la nostra consapevolezza. Comprendere le sue esigenze, gratificarlo e dargli la possibilità di esprimersi, è un passo liberatorio.
Lotta fra l’omino piccolo e l’omino grande:
Di fronte ad un nostro problema antico, radicato, ad una nostra credenza, ad un’immagine di noi che ci fa dolore, cerchiamo di reagire e di combattere contro qualcosa che sembra essere il problema: “l’omino piccolo”. In realtà non è la causa del nostro problema.
Contro “l’omino piccolo” sappiamo abbastanza come lottare e ne usciamo quasi sempre vincitori.
Eppure lo schema si ripete, continua inesorabilmente…
Quello che dovremmo fare è avere il coraggio di guardare sotto l’omino piccolo e lottare con una parte più inconscia: “l’omino grande”, con quel dolore sordo e profondo, con la nostra paura ancestrale che ci tiene bloccati in quello schema che si ripete inesorabilmente, a cui spesso non sappiamo neanche dare un nome.
Lucia ha strutturato una tecnica che serve proprio a dar un nome a questa paura, a riconoscere “l’omino grande” e cominciare a lottarci.
Il regalo dietro al giudizio:
Ogni giudizio che emettiamo su di noi o che viene emesso verso di noi, nasconde un dono prezioso, una nostra speciale forma di creatività che è stata schiacciata quando eravamo piccoli nel momento in cui si è manifestata. In qualche maniera da allora la abbiamo repressa.
Quando sospendiamo il giudizio e osserviamo noi stessi con gli occhi dell’esploratore, della sorpresa e con lo stupore del bambino, il giudizio si dissolve come per magia, e, da sotto, emerge con leggerezza e chiarezza cosa era stato nascosto: il nostro talento, la nostra qualità.
Il mandala dell’abbondanza:
Quando chiediamo, l’Universo dona. Questa è la legge dell’attrazione ed è qualcosa che funziona.
Occorre però essere completamente connessi con la terra e l’universo, liberi da pensieri che contrastano con la nostra richiesta. Il mandala dell’abbondanza serve a questo.
Creiamo un cerchio dove portiamo le qualità che possono servire per la realizzazione del nostro obbiettivo, ma includiamo anche quelli che possono essere i pensieri disfattisti e poi, attraverso la tecnica delle costellazioni familiari, lasciamo che tutto si esprima fino a lasciar andare le resistenze e accogliere le qualità che in questo preciso momento ci servono.
L’obbiettivo è smascherare i pensieri che ci boicottano il nostro benessere e portar chiarezza su quello che veramente desideriamo.
Il lavoro sul vittimismo:
La vittima è un atteggiamento della nostra mente. C’è una grande confusione sul significato di vittima.
Vittima non è solo chi si lamenta, chi si sente bisognoso e debole, ma si è Vittima tutte le volte che giudichiamo; giudichiamo perché rimaniamo attaccati alle paure, alle credenze della nostra famiglia e alle esperienze vissute da piccoli.
Insieme al ruolo di vittima in noi agiscono anche il ruolo del salvatore e quello del carnefice che collaborano con la vittima per tenerci inconsapevolmente in uno stato di non libertà.
La nostra mente ha il potere di disegnare il mondo in cui viviamo, se siamo prigionieri del “triangolo” vittima– carnefice – salvatore, vivremo sempre una realtà di dolore, fatica e aggressione.
Per uscire da questo “triangolo” bisogna innanzi tutto divenire consapevoli di come agisce la vittima dentro di noi e da quale credenza o esperienza è stata generata.
Questo lavoro porterà chiarezza sul modo di agire all’interno del copione: vittima-carnefice- salvatore. Con efficacia si arriverà a comprendere quali sono i motivi che stimolano questo comportamento e così facendo si muoverà nella nostra mente un processo che ci porterà verso un definitivo cambiamento delle nostre convinzioni e della nostra visione del mondo, lasciando finalmente andare la paura.